News

Torna alle news

A Firenze il primo master per manager del paesaggio.

Studenti da Etiopia, Kenya, Senegal, Somalia, Iran, Bolivia, Cuba, Birmania, Libano, Tunisia per progettare sistemi a basso input energetico in grado di mitigare il riscaldamento climatico e minimizzare il rischio idrogeologico.

Dalla sicurezza alimentare al global warming, dal rischio idrogeologico alle colture tradizionali: sono alcuni dei temi al centro del primo master internazionale dell’Università di Firenze) basato sui Globally important agricultural heritage systems (GIAHS), ovvero il programma della FAO creato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio agricolo mondiale. «L’obiettivo del corso è formare i futuri manager del paesaggio, ovvero professionisti in grado di ideare modelli gestionali del territorio agricolo, che implementino pratiche sostenibili, preservino i prodotti agricoli di alta qualità e i valori bioculturali legati al paesaggio» spiega Mauro Agnoletti, coordinatore del progetto e presidente del comitato scientifico GIAHS. «Al tempo stesso la missione dei futuri manager del paesaggio sarà anche quella di progettare sistemi a basso input energetico in grado di mitigare il riscaldamento climatico e minimizzare il rischio idrogeologico. Il patrimonio che la FAO vuole tutelare, infatti, fa riferimento a sistemi agricoli tradizionali resilienti, sviluppati nel corso dei secoli e in grado di preservare paesaggio e qualità del suolo e delle acque, contrariamente a modelli di agricoltura post moderni, incapaci di rispondere alle esigenze presenti e future di molte zone del pianeta». Il corso inoltre punta a valorizzare l’aspetto economico delle comunità rurali: «La produzione di beni alimentari di alta qualità, infatti, rappresenta un valore aggiunto non riproducibile, con ricadute sui flussi turistici».

Leggi -> https://www.lastampa.it/2019/03/13/scienza/si-formano-a-firenze-i-futuri-manager-del-paesaggio-9B67eN0femoyytjHSKLuAO/pagina.html