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Giornata mondiale contro la Desertificazione, il suolo italiano a rischio

Sfruttamento eccessivo del suolo, consumi e produzione di cibo sempre in crescita, deforestazione e colture intensive. Sono questi gli elementi in evidenza in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, indetta dalle Nazioni Unite il 17 giugno 1994 e giunta oggi al suo ventiseiesimo anniversario. Le stime per il futuro del suolo sono tutt’altro che rosee: secondo l’ONU entro il 2050 il 90% degli ecosistemi potrebbe essere modificato, entro il 2030 per fronteggiare la domanda di consumo alimentare sarà necessario sfruttare altri 300 milioni di ettari di terra, mentre al settore del tessile e della moda  occorreranno ulteriori 115 milioni di ettari. Infatti il tema scelto per la Giornata 2020 è “Food. Feed. Fibre” ovvero “Cibo. Mangimi. Fibre tessili”, per mettere sotto i riflettori la connessione tra consumi eccessivi e consumo di suolo e desertificazione. Anche il progetto europeo Soil4Life (coordinato da Legambiente insieme ai partner ISPRA, Crea, CIA, CCIVS, Ersaf, Politecnico Milano, Roma Capitale e Zelen Istra), porta avanti in Italia, la battaglia per la tutela del suolo. Lo sfruttamento intensivo di questa risorsa, fondamentale per la vita e non rinnovabile,  nega inoltre una delle poche leve per attenuare i cambiamenti climatici. Anche In Italia la stato della terra preoccupa non poco. Dalle ricerca di Cnr (Consiglio nazionale di Ricerca) e Anbi, sono risultate tante le zone per cui è già possibile parlare di desertificazione in quanto la sostanza organica presente nel terreno è giunta al di sotto della soglia del 2%.  Le aree maggiormente a rischio sono in Sicilia, in Molise, in Puglia, e in Basilicata. In generale in Italia il 20% del suolo rischia la desertificazione, terreno non più fertile e incoltivabile.