Suolo come risorsa

Suolo come risorsa

Si dice suolo e, già nel pensarlo, lo si calpesta. Al nostro sguardo, il suolo giace troppo in basso per ricevere la considerazione che merita. Eppure è una risorsa insostituibile e solo apparentemente abbondante, dalla cui appropriata conservazione dipende la vita di tutte le specie terrestri, inclusa la nostra.

Noi dipendiamo dal suolo, nella misura in cui da esso dipendono le vegetazioni che ricoprono le terre emerse, o almeno quelle parti del Pianeta in cui c’è suolo: al netto di mari, laghi, deserti, ghiacci e rocce nude, parliamo di 1/6 della superficie terrestre. In termini di spessore, poi, le cose vanno anche peggio: il suolo vero e proprio, quello che sostiene la vita vegetale, è uno strato superficiale di pochi decimetri di profondità. Per avere un’idea, se la Terra avesse le dimensioni di un pallone da calcio, il suolo sarebbe una pellicola di 20 milionesimi di millimetro. Se infine pensiamo al suolo coltivato per la produzione di cibo, le misure si stringono moltissimo: globalmente le terre coltivate si estendono per 1,5 miliardi di ettari, ovvero meno del 10% delle terre emerse. Potrebbe sembrare comunque una superficie immensa, e lo è se pensiamo che basta a produrre anche più cibo di quello che sarebbe necessario, al netto degli squilibri nella distribuzione e nell’accesso al cibo. Dividendo l’orto globale per 7,5 miliardi di abitanti, il pezzo di terra che dovrebbe toccare a ciascun essere umano è di soli 2.000 metri quadri. Da qui al 2050 diventeremo quasi 10 miliardi e il clima sarà molto meno affidabile di quello che abbiamo conosciuto finora: siccità, alluvioni, carestie potrebbero colpire in modo più frequente ed esteso le produzioni agricole. Molte nostre abitudini, a partire dalla dieta, potrebbero dover cambiare da qui ad allora. Quello che non potrà cambiare sarà la misura delle terre coltivate. Preoccuparsi di gestire bene la risorsa suolo, di proteggerla dal degrado e dalla distruzione, diventa quindi – sempre più – una sfida a cui nessuna comunità può sottrarsi. Perché il suolo è una risorsa vulnerabile, limitata e non rinnovabile.